Al pontificato Braschi si riferisce un disegno con due figure che sorreggono la seconda versione dello stemma del Papa, come appare in vari ambienti in Vaticano, quasi sempre eseguita dalla bottega di Bernardino Nocchi (in cui emerge Domenico Del Frate), a cui si può far risalire anche questo studio inedito. Seguono alcuni schizzi di Valadier figlio relativi agli oggetti di culto eseguiti per ordine di Pio VI e inviati alla Cattedrale di Subiaco: un reliquiario sostenuto da un angelo e due tipi di candelieri, disegnati a posteriori da Giuseppe ma la cui ideazione è ancora probabilmente del padre Luigi; vengono analizzati assieme ad un altro disegno di candeliere, che rappresenta una fase di trasformazione verso il tipo più tardo utilizzato per Rieti (1802 – 1803). Due altri fogli ,entrambi in collezione privata romana,si riferiscono ad arredi: il primo per i tavoli della Biblioteca Sistina, da attribuire a Cristoforo Unterperger, come il già noto esemplare conservato a Faenza; nel gusto di Luigi Valadier è il secondo, per un dessert con le Muse Vaticane, probabilmente eseguito nell’estate 1782 per la Corte di Napoli da Francesco Righetti e realizzato con la collaborazione di Filippo Tagliolini. All’epoca del pontificato di Pio VII Chiaramonti risalgono i lavori agli edifici della Villa Poniatowski, che vennero affidati a Giuseppe Valadier. Uno dei fogli del terzo Taccuino valadieriano conservato nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma riferisce la presenza di affreschi di Felice Giani sulla facciata di un padiglione (oggi scomparso)del giardino, di fronte al Casino di mezzo; è possibile che Giani abbia collaborato insieme ad altri anche agli affreschi semidistrutti del soffitto della Loggia e del Casino della villa?
Eight new drawings dating to the pontificates of Pius VI and Pius VII
The eight unpublished drawings presented in the article throw fresh light on art in Rome under Popes Pius VI and Pius VII. The first shows two figures supporting the second version of the Braschi coat of arms of Pius VI (1775–1799). This version appears in various rooms in the Vatican, almost all attributable to the workshop of Bernardino Nocchi (from which Domenico Del Frate emerged). The unpublished drawing being presented here can also be attributed to this workshop. This is followed by several sketches of Giuseppe Valadier, son of Luigi, illustrating liturgical objects commissioned by Pius VI and sent to the Cathedral of Subiaco: a reliquary supported by an angel and two types of candelabra. Drawn a posteriori by Giuseppe, their design can probably be traced back to his father Luigi. They are analysed together with another drawing of candelabrum, which represents a phase of transformation towards the type later used for Rieti (1802–1803).
Two other drawings, both in a private collection in Rome, are preparatory designs for furniture. The first for the tables of the Biblioteca Sistina is attributable to Cristoforo Unterperger, like the already well–known example now in Faenza. The second, in the style of Luigi Valadier, is for a dessert with the Vatican Muses. It was probably executed by Francesco Righetti for the Neapolitan Court in the summer of 1782 and realized with the assistance of Filippo Tagliolini.
Work on the neo–classical buildings of the Villa Poniatowski dates to the pontificate of Pius VII Chiaramonti (1800–1823) and was entrusted to Giuseppe Valadier. One of the sheets of the third Valadier sketchbook now in the Biblioteca Nazionale Centrale in Rome refers to the presence of frescoes by Felice Giani on the façade of a garden pavilion (now lost), facing the Casino di mezzo; could Giani perhaps have collaborated with others in the semi–destroyed frescoes of the ceiling of the villa’s Loggia and Casino?
