Sandra Sicoli: La ritrovata Pala dell’‘Assunzione’ di Caiolo: un singolare episodio di sostituzione di un dipinto nella Valtellina di fine Settecento (Estratto dal fasc. 121)

    

Un episodio di ordinaria conservazione da parte della Soprintendenza di Milano nel territorio di Valtellina è l’occasione dell’inaspettata scoperta di un’opera cinquecentesca nascosta da una tela del XVIII secolo.
L’occultamento dell’antica pala d’altare su tavola è anche però l’indizio di una consapevolezza del valore artistico di essa da parte della comunità e un segno di protezione e di rispetto. Da questa considerazione è partita la scelta odierna di valorizzare l’opera ritrovata, riesponendola nel posto di origine.
Il polittico ritrovato è conservato nel presbiterio dell’antica chiesa di San Vittore, a Caiolo, nei pressi di Sondrio. Raffigura l’‘Assunzione della Vergine e Santi’ e venne realizzato alla fine del terzo decennio del Cinquecento da due artisti di formazione milanese: Vincenzo de Barberis e Bernardino de Donati, come attesta l’iscrizione posta su un cartiglio nello scomparto centrale (1529).
A fine Settecento, in occasione di alcuni lavori di rifacimento e di abbellimento della chiesa, l’ancona venne completamente celata da un’enorme tela raffigurante il medesimo soggetto. Venne deciso di conservare il polittico, ma venne eliminata la quasi totalità della decorazione lignea che contornava i pannelli, in quanto troppo aggettante e d’impedimento all’incastonatura del nuovo dipinto su tela nello spazio a disposizione.
Al di là della singolare vicenda dell’occultamento di un’opera di così grande rilievo, il suo ritrovamento costituisce un notevole apporto agli studi della pittura rinascimentale valtellinese e non solo.
Il polittico, infatti, costituisce verosimilmente l’ultimo lavoro realizzato da Bernardino de Donati che morirà tra il 1530 e il 1531 proprio a Caiolo, dove redige il suo testamento.

The rediscovered altarpiece of the Annunciation in Caiolo: an unusual episode of the substitution of a painting in the late eighteenth–century Valtellina


An episode of routine conservation conducted by the Soprintendenza of Milan in the territory of Valtellina has led to the unexpected discovery of an important sixteenth–century altarpiece hidden behind an eighteenth century canvas.
The concealment of the former altarpiece painted on panel, and the fact that it was not removed or destroyed at the time, is, however, also an indication of the local community’s awareness of its artistic value and a sign of protection and respect. The present decision to restore the rediscovered painting and re–exhibit it in its original site was based on this consideration.
The rediscovered polyptych is preserved in the sanctuary of the ancient church of San Vittore, at Caiolo, near Sondrio. Representing the ‘Annunciation of the Virgin with Saints’, it was painted in the late 1520s by two Milanese–trained artists: Vincenzo de Barberis and Bernardino de Donati, as attested by the inscription placed in a cartouche in the central compartment (1529).
In the late eighteenth century, during a remodelling and redecoration of the church, the polyptych was completely concealed by an enormous canvas depicting the same subject. Though it was decided at the time to preserve the polyptych in situ, almost the whole of the wooden decoration of its frame was eliminated, since it projected too much and would have prevented the insertion of the new painting on canvas in the available space.
Apart from the bizarre episode of the deliberate concealment of a work of such great importance, its rediscovery has made a major contribution to the studies of Renaissance painting in the Valtellina and not only there.
The polyptych presumably represents the last known work of Bernardino de Donati, who is known to have made his last will and testament and to have died at Caiolo, site of the painting, between 1530 and 1531.