Anna Maria Pedrocchi: La Cappella di San Nicola da Tolentino in Sant’Agostino a Roma: risvolti di un’annosa diatriba (Estratto dal fasc. 135-136)

    

Una nuova lettura dei documenti già noti, e la scoperta di altri documenti d’archivio fino ad oggi inediti, permette di ricostruire la cronologia degli interventi decorativi tuttora presenti all’interno della cappella, restaurata di recente.
L’antica cappella , già esistente nel 1448, fu concessa nel 1582  al conte Vincenzo Tuttavilla, che affidò il progetto per  il rinnovamento architettonico e la decorazione a stucco al poco noto Giovan Battista Cavagna negli anni immediatamente successivi.  Il conte dovette incontrare però difficoltà finanziarie, come attestano  alcuni documenti, per cui  ancora nel 1588 la decorazione della volta  risultava ancora non completata, mentre vi erano già state eseguite ad affresco da Andrea Lilio tre figure di ‘Dottori della Chiesa’ e da Vincenzo Conti  le ‘Storie di San Nicola da Tolentino’ (e forse il restante ‘Dottore della Chiesa’). I lavori di decorazione si interruppero quindi per dieci anni, e la cappella rimase chiusa; nel 1597, i Padri Agostiniani  iniziarono un’azione giuridica contro gli eredi del conte Tuttavilla, che arrivò anche  al sequestro di somme di denaro da destinare alla cappella: ma la situazione non ebbe significativi miglioramenti, finchè nel 1614 l’erede  Maria Tuttavilla rinunciò definitivamente al diritto sulla cappella. Da questo momento furono gli stessi Padri Agostiniani a sostenere le spese, e nel 1615 commissionarono a Giovan Battista Ricci da Novara le grandi lunette sulle pareti laterali della cappella con altre due ‘Storie di San Nicola da Tolentino’ affiancate da figure di ‘Virtù’. Mentre la parete di sinistra è tuttora conservata, quella di destra fu completamente ridipinta nel 1861 da Pietro Gagliardi, riprendendo la composizione originale. È probabile che entro il 1615 gli Agostiniani commissionarono anche la pala d’altare al pittore caravaggesco Tommaso Salini. Opera molto nota, l’‘Apoteosi di San Nicola da Tolentino’ di Salini ha avuto dalla critica diverse datazioni, in genere tra il 1605 e il 1610: ma, al di là delle considerazioni stilistiche,  le vicissitudini giudiziarie della cappella appena descritte, nonché  il fatto che Salini eseguì un altro dipinto  all’interno della chiesa sicuramente nel 1618, il ‘San Tommaso da Villanova’ (oggi perduto), rendono più plausibile una datazione per la pala d’altare della Cappella di San Nicola da Tolentino tra il 1616 e il 1618.

The Chapel of St. Nicholas of Tolentino in Sant’Agostino in Rome: new light on a long-standing controversy

A new interpretation of already published documents, and the discovery of other hitherto unpublished archival documents, permit the chronology of the decorative interventions still present in the recently restored chapel to be reconstructed.
The ancient chapel, already known to have existed in 1448, was granted in 1582 to the conte Vincenzo Tuttavilla, who entrusted the project for its architectural renovation and stucco decoration to the little-known Giovan Battista Cavagna in the immediately following years. The count, however, was embarrassed by financial difficulties, as attested by some documents. The result was that by 1588 the decoration of the vaulted ceiling still remained incomplete. The parts of its fresco decoration that had already been completed by this time were three figures of ‘Doctors of the Church’ by Andrea Lilio and ‘Stories of St. Nicholas of Tolentino’ (and perhaps the remaining ‘Doctor of the Church’) by Vincenzo Conti. The decoration of the chapel was then interrupted for ten years, and the chapel remained closed. In 1597, the Augustinian Fathers began a court action against the heirs of the conte Tuttavilla, with the result that sums of money were confiscated from them for the completion of the chapel’s decoration. But, despite that, the situation remained substantially unchanged until 1614, when the heir Maria Tuttavilla finally renounced all rights over the chapel. From that time onwards the Augustinian Fathers themselves assumed the cost of the enterprise. In  1615 they commissioned Giovan Battista Ricci from Novara to fresco the large lunettes of the side walls with a further two ‘Stories of St. Nicholas of Tolentino’, flanked by figures of Virtues. While the left wall still survives, the right wall was completely repainted by Pietro Gagliardi in 1861, though based on the original composition. It is probable that by 1615 the Augustinians had also commissioned the chapel’s altarpiece from the Caravaggesque painter Tommaso Salini. A well-known work, Salini’s ‘Apotheosis of St. Nicholas of Tolentino’ has been variously dated in the art-historical literature, in general between 1605 and 1610: but, apart from the stylistic considerations, the judicial vicissitudes of the chapel alluded to above, and the fact that Salini painted another painting inside the church certainly dating to 1618, the ‘St. Tommaso da Villanova’ (now lost), make it more plausible to date the altarpiece of the Chapel of St. Nicholas of Tolentino between 1616 and 1618.