Le Visite Apostoliche, specie quelle eseguite sotto il pontificato di Benedetto XIII, costituiscono un’importante fonte per la storia dell’arte romana, anche se solo raramente sono state utilizzate con questa funzione. L’articolo intende proporre un caso particolarmente significativo per verificare l’importanza della Visita Apostolica in ambito storico-artistico: la decorazione seicentesca della chiesa di Sant’Anastasia al Palatino. Grazie a questo tipo di documento è stato possibile disporre di informazioni tramandate all’interno della comunità dei sacerdoti della chiesa, gli autori dell’inventario della chiesa stessa (1727) poi consegnato alla Congregazione della Visita Apostolica. L’esame di questo dettagliato inventario, contestualizzato alla storiografia, ha permesso di apportare novità e precisazioni riguardo agli autori, alle datazioni e alle iconografie di alcuni dipinti, oltre che aggiungere nuovi elementi al dibattito critico sulla paternità del disegno della facciata.
The artistic events of the church of Sant’Anastasia al Palatino in the seventeenth century: the evidence with the Apostolic Visitation in 1727
Apostolic Visitations, especially those conducted during the pontificate of Benedict XIII, represent an important source for the history of art in Rome, even if they have seldom been used for this purpose. The article proposes a particularly important case for evaluating the importance of the Apostolic Visitations in an art-historical perspective: the seventeenth-century decoration of the church of Sant’Anastasia in Rome. Thanks to this type of document, it has been possible to draw on information handed down within the community of priests of the church and in the inventory of the church itself (1727), later delivered to the Congregazione della Visita Apostolica. Examination of this detailed inventory, placed in the context of the historiography of the period, has permitted the author to throw fresh light on the decoration of the church and present new findings on the artists, date and iconographies of some of its paintings, as well as to add some new evidence to the critical debate on who was responsible for the design of its façade.
