Lothar Sickel: La Madonna dei Cappuccini di Ferentillo di Giovan Domenico Angelini. Brevi cenni per una prima biografia (Estratto dal fasc. IV - serie VII)

    

L’articolo presenta nuovi documenti sul pittore Giovan Domenico Angelini, nato a Perugia verso il 1560 e noto soprattutto come maestro di Antiveduto Grammatica. Sulla base di uno sconosciuto contratto dell’11 marzo 1587 è possibile identificare l’Angelini come autore dell’ex pala d’altare della chiesa dei Cappuccini di Ferentillo rappresentante la Madonna in Gloria con i Santi Francesco e Illuminata. Il quadro fu trafugato dalla chiesa intorno al 1980, ma è documentato in una fotografia. Finora è l’unica opera da attribuire con certezza al pittore umbro. Altri documenti riguardano la collaborazione dell’Angelini con l’allievo Antiveduto che diventò suo socio nel marzo 1596, cosi come le attività pittoriche di suo figlio Cesare Angelini che continuò lavorare nella bottega del padre vicino a Piazza Sciarra. Nel 1611 Cesare ottenne l’incarico da parte della famiglia lombarda Arrigoni di dipingere una grande pala d’altare che però resta da rintracciare.
  
The ‘Madonna dei Cappuccini’ of Giovan Domenico Angelini at Ferentillo. Brief premises for a first biography of the artist

The article presents new documents on the hitherto little–known painter Giovan Domenico Angelini, born in Perugia in c. 1560 and especially remembered as the master of Antiveduto Grammatica. On the basis of an unknown contract stipulated on 11 March 1587, it is possible to identify an altarpiece painted by Angelini for the church of the Capuchin convent at Ferentillo. Stolen from the church around 1980, the large canvas showing the ‘Madonna in Glory with Saints Francis and Illuminata’ is documented in a photograph. It represents the first and only painting that can be attributed to the Umbrian painter with certainty. Further documentary findings regard Angelini’s collaboration with his former pupil Antiveduto della Grammatica, who became his partner in March 1596, and the pictorial activities of his son Cesare Angelini, who continued to work in his father’s workshop near Piazza Sciarra. In May 1611 Cesare was commissioned to paint a large altarpiece for the Lombard Arrigoni family, but this still remains to be traced.