Carlo Bertelli: Una caccia al cervo, romanica (Estratto dal fasc. 7)

    

Lo scultore Agostino di Duccio utilizzò spesso per i suoi bassorilievi marmi antichi già scolpiti. Così accadde per i rilievi della facciata della chiesa della Maestà delle Volte a Perugia, per i quali l’artista quattrocentesco usò marmi provenienti dal portale del duomo vecchio della città. La chiesa della Maestà delle Volte venne in seguito distrutta, e parte dei frammenti dei rilievi di Agostino di Duccio sono oggi conservati nella Galleria Nazionale dell’Umbria. Dietro uno di essi, raffigurante la ‘Madonna’, si è conservata la decorazione medioevale, con un fregio di girali di acanto al centro del quale si trova un cervo azzannato da due cani da caccia, mentre sopra vi sono due colombi che bevono da un calice. L’autore sottolinea i ricordi longobardi di questa decorazione, caratteristica ricorrente nella scultura umbra del periodo romanico, e i molti elementi di contatto con la parte destra del portale della chiesa di San Costanzo a Perugia, al punto che è possibile considerare i due rilievi opera dello stesso scultore. Purtroppo non vi sono elementi sicuri per la datazione, perché la chiesa di San Costanzo è documentata fin dal 1027, ma subì vari interventi nel corso dei secoli, e non è escluso che il portale vi sia stato adattato nel corso del ripristino dell’Ottocento utilizzando marmi provenienti dallo stesso duomo vecchio di Perugia.


A Romanesque deer–hunt

The sculptor Agostino di Duccio often used already sculpted ancient marbles for his bas–reliefs. This was also the case for the reliefs of the façade of the church of the Maestà delle Volte at Perugia, for which the Quattrocento artist re–used marbles from the portal of the city’s old cathedral. The church of the Maestà delle Volte was subsequently demolished, and part of the fragments of Agostino di Duccio’s reliefs are now in the Galleria Nazionale dell’Umbria. On the back of one of them, representing the Madonna, the medieval relief decoration has been preserved. It consists of a frieze of acanthus spirals at the centre of which is the motif of a deer attacked by two hunting dogs; above are two doves drinking from a chalice. The author stresses the Lombard reminiscences of this decoration, a recurrent feature of Umbrian sculpture in the Romanesque period. He also points out its many points of contact with the right part of the portal of the church of San Costanzo at Perugia; so close are the affinities that the two reliefs can be regarded as the work of the same sculptor. Unfortunately there is no reliable evidence on which to base a dating of these reliefs, since the church of San Costanzo is documented from 1027, but suffered various interventions over the centuries; it cannot be excluded that the portal of the church was remodelled during the nineteenth–century renovation using spoliated marbles with a similar provenance from the old cathedral of Perugia.