Ester Pasqualoni: Il cardinale Filippo Guastavillani (1541-1587): indagini sulle committenze artistiche del secondo cardinal nepote “creato” da Papa Gregorio XIII (Estratto dal fasc. 7)

    

Nella storia dei cardinal nepoti di Santa Romana Chiesa del XVI secolo, che ha visto fra i suoi rappresentanti figure del calibro di Carlo Borromeo, merita un posto di rilievo una personalità fino ad ora poco conosciuta ma che, come documentato nell’articolo, conquistò una posizione di grande prestigio all’interno della corte di Gregorio XIII (1572-1585) e cioè la figura di Filippo Guastavillani. Durante il pontificato di questo fervente pontefice post-tridentino, si è creata la singolare compresenza di due cardinal nepoti: Filippo Boncompagni e Filippo Guastavillani. Di quest’ultimo si è inteso evidenziare, attraverso il riordinamento di fonti edite e inedite, l’effettivo ruolo di preminenza rispetto al cugino Filippo Boncompagni, confermata soprattutto dalle alte cariche da lui ricoperte dal momento della sua nomina cardinalizia (5 luglio 1574) a quello della sua morte (17 agosto del 1587). Lo studio prosegue analizzando le ritrovate tracce del mecenatismo del cardinale Guastavillani a Loreto e Roma, concentrandosi sull’analisi del perduto ‘Doppio ritratto’ realizzato da Bartolomeo Passerotti e sulla descrizione dell’inedito inventario degli oggetti che vennero trovati alla morte del cardinale nel palazzo Aldobrandini Rondanini, già Parisani, a Roma. L’inventario, compilato a due giorni dalla morte del Guastavillani, rappresenta e sintetizza la personalità e il rapporto intercorrente fra il cardinale e l’arte del suo tempo. Un rapporto il cui episodio più alto è sicuramente rappresentato dall’edificazione e decorazione della sua villa bolognese, dove si racchiudono le molteplici sfaccettature di una personalità in linea con l’arte e il pensiero inaugurato dalla controriforma, ma che contiene anche episodi legati all’otium.


Cardinal Filippo Guastavillani (1541–1587): studies on the artistic patronage of the second cardinal nepote “created” by Pope Gregory XIII

In the history of the cardinal nepoti of the Holy Roman Church in the sixteenth century, whose representatives included men of the calibre of Carlo Borromeo, a leading place must be accorded to a personality who has hitherto been little known but who, as documented in the present article, won a position of great prestige at the court of the Bolognese Pope Gregory XIII Boncompagni (1572–1585) Filippo Guastavillani. During the pontificate of this fervent post–Tridentine pontiff, the singular co–presence of two cardinal nepoti was created: Filippo Boncompagni and Filippo Guastavillani. The latter’s role is explored in the present article. Based on a reassessment of published and unpublished sources, it shows Guastavillani’s effective pre–eminence over his cousin Filippo Boncompagni; this is especially confirmed by the high offices he assumed from the moment of his nomination as cardinal (5 July 1574) right down to his death (17 August 1587). The study continues by analysing the rediscovered traces of the patronage of Cardinal Guastavillani both in Loreto and in Rome. It then concentrates, in particular, on an analysis of Bartolomeo Passerotti’s lost ‘Double Portrait’ and a description of the unpublished inventory of the objects found after the cardinal’s death in the Palazzo Aldobrandini Rondanini (formerly Parisani) in Rome. Compiled two days after Guastavillani’s death, the inventory represents and sums up the cardinal’s personality and his relation with the art of his time. The building and decoration of his Bolognese villa undoubtedly represents the most considerable episode of this relation. It reflects the many–faceted personality of a man with a well developed taste for art and a mind imbued with Counter–Reformation thought, but it also contains episodes linked to otium.