Ivano Ansaloni - Mirko Iotti - Marisa Mari: Il Bestiario (Estratto dal fasc. 144)

    

Gran parte del fascino della Bibbia di Borso deriva dalla difficoltà di penetrare pienamente la simbologia dei suoi emblemi, allusivi a oggettive situazioni politico–economiche dello Stato o alla biografia del principe, ma anche interpretabili in modo soggettivo e non senza fantasia. Si possono dividere gli emblemi in quattro gruppi, i primi tre relativi all’ambiente ferrarese caratterizzato dalla campagna, dalle paludi, dal fiume Po con le sue esondazioni, e il quarto legato alla figura del duca. Nella prima sezione, inerente appunto al tema dell’acqua, si incontrano la “siepe” e il “paraduro”, costruiti per arginare l’impeto delle acque, l’unicorno e il worbas, mitici animali custodi della palude. La seconda sezione si ricollega invece al tema del fuoco e presenta il fuoco, la bacinella con le fiamme e la mitica idra, che sempre si risolleva dalle sue ceneri. La terza sezione, dedicata alla campagna e ai lavori che in essa si svolgono, è costituita dall’emblema dell’albero, del cesto rovesciato e della “chiodara”, forse erpice per dissodare il terreno. Il quarto e ultimo gruppo è rappresentato dagli emblemi del picchiotto e dell’anello diamantato, simboli del potere del duca. La Bibbia di Borso, il capolavoro della miniatura ferrarese, è uno dei manoscritti più ricchi di ornamentazioni. Fonte principale d’ispirazione è stata la natura: numerosi sono gli animali presenti in vignette e fregi che incorniciano il testo. Gli artisti si sono sbizzarriti nell’inventare animali fantastici, ad esempio figure con corpo parte umano e parte animale con chiari riferimenti mitologici, che non verranno qui presi in esame. Sono stati contati circa 1.450 esemplari di animali reali, cioè esistenti in natura, di cui 91 invertebrati e 1.363 vertebrati. Come emerge dall’analisi dei dati, tra i vertebrati, i mammiferi sono risultati i più numerosi (791 esemplari, equivalenti a poco più del 50% del totale), seguiti dagli uccelli (563 esemplari, circa il 39%), mentre ben pochi sono risultati i pesci e i rettili, che non superano complessivamente l’1% del totale. Diversamente, gli invertebrati sono rappresentati esclusivamente da insetti e costituiscono circa il 6% del totale. Nelle vignette bibliche, che illustrano brani del testo sacro, compaiono spesso animali domestici: cavalli, asini, dromedari, ovini, bovini. I restanti animali, molto più numerosi per tipo di specie, hanno prevalentemente funzione decorativa.  Gli artisti hanno cercato di compiacere il Duca Borso, committente dell’opera e amante della vita di campagna e della caccia, miniando, oltre a stemmi e imprese, quegli animali che potevano riuscirgli graditi. Sono state scelte specie animali di paludi, boschi, prati delle zone limitrofe ferraresi e specie allevate per la caccia sia come prede (cervidi, lepri, conigli), che come predatori (rapaci, cani, felini), talvolta rappresentate in recinti o con collari per indicarne la cattività. Le specie esotiche, invece, pur risultando tutte note in Italia, potevano essere state osservate nei numerosi serragli delle corti europee o nei taccuini di disegni che circolavano con gli artisti.


The Bestiary


The Bible of Borso d’Este, masterpiece of Ferrarese book illumination, is one of the manuscripts most opulent in its decoration. The main source of inspiration for this ornamentation was nature: many animals are included in the vignettes and friezes that frame the text. The artists gave free rein to their imagination in inventing fantastic or hybrid animals, for example figures with part human and part animal body with clear mythological references, which it is not our purpose to examine here.
No less than c. 1,450 images of natural fauna, i.e. animals that really exist in nature, have been identified in the illuminations of the Bible; of these 91 are invertebrates and 1,363 vertebrates. As emerges from an analysis of the data, the most common among the vertebrates are mammals (791 examples, equivalent to just over 50% of the total), followed by birds (563 examples, c. 39%). Relatively rare, on the other hand, are fishes and reptiles, which altogether do not exceed 1% of the total. Invertebrates are represented exclusively by insects and constitute 6% of the total. Domestic animals – horses, donkeys, dromedaries, sheep, oxen – often appear in the biblical vignettes. The remaining animals, far more numerous in species, mainly have a decorative function.
The artists made an effort, in their miniatures, to gratify the taste of Duke Borso, who commissioned the Bible and who was a great lover of rural life and of hunting. They thus represented not only the duke’s coats of arms and emblems, but also those animals that would particularly delight him. They deliberately chose local fauna, selecting animal species from the marshland and grasslands in the surrounding countryside of Ferrara and species that were domesticated for hunting both as prey (deer, hares, rabbits) and as predators (birds of prey, dogs, felines), sometimes represented in enclosures or with collars that indicate their captivity. The exotic species, on the other hand, though they were all familiar in Italy at the time, could have been observed in the many menageries at European courts or in the sketchbooks of drawings of fauna that circulated among artists.