Christoph Luitpold Frommel: Prima del Sacco di Roma: all'origine del palazzo romano

    

Le radici del palazzo italiano affondano nell'antichità romana, quando la casa era a un piano, non aveva una vera facciata e la pianta non era regolare. Solo dal tempo di Diocleziano e di Teodorico il palazzo ha iniziato a competere con l'architettura religiosa. Mentre i palazzi veneziani del XIII secolo sono qualificati da portici e da facciate marmoree, quelli costruiti nel resto d'Italia, vengono progressivamente liberati dai caratteri delle fortificazioni. Nel 1300, il Palazzo Pubblico di Siena ha la facciata e il cortile quasi simmetrici; le finestre e i portali sono incorniciati da mostre in marmo e la scala è posta all'interno. Nel 1460 il Castello Visconteo di Pandino e il Collegio di Spagna di Bologna sono già perfettamente simmetrici. Cosimo de’ Medici potrebbe avere imitato quest’ultimo impianto, quando nel 1444 egli commissiona il suo palazzo fiorentino, fissando una nuova tipologia, esemplare per tutto il secolo. Subito dopo Brunelleschi introduce nella facciata del Palazzo di Parte Guelfa l’ordine gigante. Nei decenni successive le residenze principesche a Urbino, Roma e Mantova combinano il linguaggio fiorentino con le funzioni del cerimoniale e il comfort cortese delle residenze pontificie. Il palazzo Riario (poi Cancelleria), iniziato nel 1489, è il palazzo aulico per eccellenza, ma al contempo, declinato in un linguaggio più contenuto, diviene il modello del “palazzo” per la classe media.

I palazzetti progettati dai collaboratori e allievi di Bramante verranno costruiti anche su lotti piccoli e irregolari e ad un costo relativamente basso, coniugando le esigenze formali e funzionali ed eguagliando i parametri dell'architettura religiosa. Per esempio, ciascuno dei lati del piccolo cortile della casa di Raffaello doveva aprirsi in una serliana, il più trionfale dei motivi. La sua casa doveva essere dotata di un bagno con acqua calda e fredda, di servizi igienici singoli e di una cucina al piano nobile: un lusso per la casa di un artista.
In quasi tre secoli il palazzo italiano, dunque, conquista facciata e cortile regolari e fastosi, scale protette e comode, appartamenti vasti e lussuosi e servizi per una vita salubre e igienica. Questa evoluzione dinamica riflette la graduale  emancipazione dell'uomo rinascimentale.

Before the Sack of Rome: the origins of the Palace in Rome

The origins of the Italian palace are rooted in Roman antiquity, when the house was one story high, had no real façade and its plan was not regular. Only from the time of Diocletian and Theodoric did the palace begin to compete with religious architecture. While Venetian palaces of the 13th century are characterized by porticos and marble façades, those built in the rest of Italy were just beginning to free themselves from the features of fortifications. In 1300, the Palazzo Pubblico in Siena has an almost symmetrical façade and courtyard; the windows and the portals are framed by marble elements, and the staircase is placed on the interior. In 1460 the Castello Visconteo di Pandino and the Collegio di Spagna in Bologna are already perfectly symmetrical. Cosimo de’ Medici may have imitated the latter’s plan when he commissioned his Florentine palace in 1444, establishing a new typology that would remain exemplary for the rest of the century. Immediately thereafter, Brunelleschi introduces the giant order into the façade of the Palazzo di Parte Guelfa. In the decades that follow, princely residences in Urbino, Rome and Mantua combine the Florentine idiom with the ceremonial functions and courtly comfort of the papal residences. The palazzo Riario (later the Cancelleria), begun in 1489, is the courtly palace par
excellence, but at the same time, with its declination in a more contained idiom it becomes the model of the “palace” for the middle class.
The little palaces designed by Bramante’s collaborators and students would sometimes be built on small and irregular lots at a relatively low cost, combining formal and functional requirements and matching the parameters of religious architecture. For example, each of the sides of the little courtyard of the house of Raphael must have opened in a Serliana, the most triumphant of motifs. His house must have been equipped with a bathroom with hot and cold water, individual toilets, and a kitchen on the piano nobile: a luxury for the house of an artist.
Over about three centuries, therefore, the Italian palace gains a symmetrical and ornate façade, protected and comfortable staircases, spacious and luxurious apartments, and services for a healthy and hygienic lifestyle. This dynamic evolution reflects the gradual emancipation of Renaissance man.