Dora Catalano: Virtuosismi ed invenzioni nella tecnica di uno scultore del Settecento: il caso Paolo Di Zinno

    

Estratto dal volume speciale: Scultura lignea. Per una storia dei sistemi costruttivi e decorativi dal Medioevo al XIX secolo

 

La fama dell’artista molisano Paolo Di Zinno (1718-1781) sembra essersi mantenuta viva nel tempo grazie alla fortuna della geniale invenzione delle macchine processionali dei “Misteri”, che ancora oggi, ogni anno, sfilano lungo le vie di Campobasso in occasione della festa del Corpus Domini. Solo in tempi recenti gli studi hanno approfondito la sua principale attività, quella di scultore ed autore di oltre un centinaio di statue lignee policrome. Egli è considerato oggi il protagonista indiscusso della stagione barocca in Molise, grazie ad un linguaggio figurativo innovativo e sostenuto da una non comune perizia tecnica, affinato negli anni della formazione napoletana. L’arte di Paolo Di Zinno è orientata verso una ricerca del sorprendente che lo porta ad elaborare per le sue statue, e poi per gli “ingegni” metallici dei Misteri, allestimenti scenici complessi ed arditi, che mirano ad emulare le capacità visionarie della pittura barocca.
Il contributo indaga, anche attraverso il confronto con alcune prove grafiche dell’artista, le soluzioni compositive da lui adottate, i procedimenti esecutivi e gli accorgimenti scenotecnici messi in opera per ottenere questi particolari effetti visivi. Se ne ricava che, pur mostrando un particolare virtuosismo dell’intaglio del legno e nel trattamento della policromia, Di Zinno raggiunge i suoi obiettivi anche per mezzo di espedienti poco convenzionali e di soluzioni tecniche poco ortodosse.


The Virtuosity and Invention of an Eighteenth–Century Sculptor’s Technique: the case of Paolo Di Zinno


The fame of the artist from Molise, Paolo Di Zinno (1718–1781), seems to have resisted the test of time thanks to the happy and ingenious invention of the processional machines for the “mysteries”, which still today wind their way along the streets of Campobasso every year for feast of the Corpus Domini. Only in recent times have studies looked into his principal activity, that of author and sculptor of more than one hundred polychrome wood statues. Today he is considered the indisputable protagonist of the Baroque era in Molise, thanks to his innovative figurative language that is sustained by an uncommon technical proficiency, sharpened during his Neapolitan training.
Paolo Di Zinno’s art is a search for the surprising, which led him to elaborate in his statues and, eventually, in his metallic “ingegni” (inventions) for the Mysteries, complex and daring scenic or staged (moving) exhibits aimed at emulating the visionary capacity of Baroque art. This article looks into the design solutions De Zinno adopted, also by comparing them to some of the artist’s graphic records, assembly instructions and the technical scene or staging devices he created in order to obtain these particular visual effects. In the end, it can be said that, even though De Zinno demonstrated a particular virtuosity in carving wood and in his treatment of polychromy, he also achieved his objectives through unconventional means and unorthodox technical solutions.