Stefania Mornati: I percorsi del recupero: gli stabilimenti balneari La Vecchia Pineta e il Kursaal

    

L’articolo illustra una serie di modifiche intervenute in due stabilimenti balneari della città costiera di Ostia, dopo la loro costruzione: La Vecchia Pineta, progettata dall’architetto V. Vallot e dall’ingegnere G. Sicher e il Kursaal, progettato dall’architetto A. Lapadula, alla cui costruzione sovraintese il rinomato ingegnere P.L. Nervi. Costruiti tra il 1930 e il 1950, nonostante non abbiano mai ottenuto il riconoscimento di “monumenti moderni”, la loro costruzione segnò l’inizio dell’architettura moderna a Ostia, determinando un’evoluzione nella storia dei metodi costruttivi.
Sebbene, nel primo complesso, le soluzioni tecniche impiegate si riallaccino alla tradizione di uso dei materiali e metodi costruttivi Italiana, e specificamente Romana, la struttura spicca tuttavia nel contesto architettonico per il suo linguaggio moderno. Il secondo complesso è, invece, contraddistinto da un inedito sistema costruttivo e da una soluzione visiva che conferma l’approccio sperimentale nella realizzazione di questa tipologia edilizia; la più celebre espressione di questo carattere sperimentale è proprio il trampolino del Kursaal.
Le modifiche intervenute in queste strutture spaziano dai restauri filologici, alle ristrutturazioni, alle demolizioni, in questo caso vergognose, con alterni periodi di abbandono. La loro storia mostra, inoltre, il succedersi di diversi approcci nell’esecuzione degli interventi, elemento che accomuna molti edifici costruiti in questo periodo.
Questi casi di studio sono, in misura diversa, l’espressione dell’unica strategia funzionale a far sì che gli edifici continuino nel tempo a rispondere strutturalmente alle necessità del loro impiego commerciale, valorizzando le loro specifiche caratteristiche strutturali. Una strategia che si basa sul riconoscimento del valore di questi progetti e sulla capacità di trarne spunti per riscoprirne le intrinseche qualità architettoniche e culturali.


The road to recovery: the La Vecchia Pineta and Kursaal beach complexes

 

The text describes a series of changes made to two important beach complexes in the seaside town of Ostia, post construction: La Vecchia Pineta, designed by the architect V. Vallot and the engineer G. Sicher, and the Kursaal, by the architect A. Lapadula, whose construction was the work of the well known engineer P.L. Nervi. Built between 1930–50, and despite never having acquired public recognition as “modern monuments”, their architecture stands as a symbol the birth of modern Ostia. They mark an evolution in the history of construction and architecture in the town. While the technological solutions of the first complex reflect the use of materials and an approach to construction typical of the Italian tradition, Roman in particular, the complex nonetheless stands out among the local panorama for its modern architectural language. The second is characterised both by an unusual building system and a figurative solution that confirms an experimental approach to this particular typology. The most outstanding expression of this is the project’s famous diving board.
The changes made to these establishments range from philological restoration, building refurbishment, demolition, in this case shameful, alternated with periods of abandonment. Their history also illustrates the different cultural attitudes toward restoration that accompanied the history of so many examples of architecture from this period. To reacquire a condition appropriate to the specific architectural features and inevitable commercial necessities, the case studies, to a different extent, are the expression of the only possible operative strategy. A strategy based on the recognition of the value of these projects and the ability to draw from them suggestions for rediscovering their inherent architectural and cultural qualities.