Tancredi Farina: Il monumento funebre di Sisto V a Santa Maria Maggiore e l’esordio romano di Giovanni Antonio Paracca, detto il Valdolsino (estratto dal Fascicolo 39-40)

    

La figura e il catalogo di Giovanni Antonio Paracca, detto il Valsoldino per distinguerlo dall'omonimo e più anziano collega, si sta delineando sempre con maggior precisione in questi anni, grazie alle aperture pioneristiche di Sylvia Pressouyre e agli studi monografici di Paola Di Giammaria e Marcella Favero. Lo studio e l'approfondimento di alcuni documenti, in parte già analizzati dalle studiose suddette, ha permesso di specificare con maggior precisione la prima, ad oggi, commissione romana del Valsoldino: due rilievi scultorei per il monumento funebre di Sisto V nella Cappella Sistina di Santa Maria Maggiore. Contestualmente, gli stessi documenti hanno permesso di precisare il reale apporto dato a questo cantiere da Nicola Pippi e Giovanni Antonio Paracca, detto il Valsoldo, permettendo di fare chiarezza su tutta l'esecuzione di questo monumento grazie a delle attribuzioni basate su una lettura sia documentaria sia stilistica. Infatti, le tombe papali della Cappella Sistina, a dispetto della loro importanza, non hanno attirato l'interesse della critica e i primi, e ultimi, studi approfonditi risalgono all'inizio degli anni Novanta del secolo scorso, compiuti da Enzo Borsellino e Pietro Petraroia. In quella occasione si era riusciti a dipanare la questione attributiva del monumento di Pio V, ma non altrettanto si era potuto per il suo omologo, il sepolcro di Sisto V, a causa anche della scarsità di documenti certi.


Some observations on the Roman period of Giovanni Antonio Paracca (known as Valsoldino):
the reliefs on the monumental tomb of Sixtus V in the Basilica of Santa Maria Maggiore

Ground breaking work by Sylvia Pressouyre and the academic papers of Paola Di Giammaria and Marcella Favero have gone a long way to piecing together the life and works of Giovanni Antonio Paracca. Paracca is known as Il Valsoldino to distinguish him from an elder colleague of the same name. In depth analysis of certain documents, in part already studied by the aforementioned scholars, has helped to better pin down Il Valsoldino’s first known commission in Rome. This was for two sculpted reliefs for the monumental tomb of Sixtus V in the Sistine Chapel in Santa Maria Maggiore. As part of the same analysis, the documents were used to establish just how important the production of these works was to Nicola Pippi and Giovanni Antonio Paracca, Il Valsoldino. An interpretation of the documentary evidence on hand, as well as stylistic analysis, have revealed every aspect of the elaboration of the monument. In spite of their importance, the Papal tombs in Santa Maria Maggiore’s Sistine Chapel have not been subject to much critical interest. The first (and last) in depth analysis of the works goes back to the early 1990s. On that occasion Enzo Borsellino and Pietro Petraroia managed to shed light on who had produced the tomb of Pius V, but the lack of reliable documentation meant they fell short of doing the same for its opposite partner, that of Sixtus V.