Niccolò D’Agati: «poi a scuola di pupazzetto»: nuove evidenze su Boccioni illustratore a Roma (1899–1906) (estratto dal fascicolo 37-38)

    

Il presente contributo presenta alcune novità in merito all’attività di Boccioni a Roma come illustratore. Cominciando dall’individuazione del suo maestro Stolz, la cui identità e la cui fisionomia artistica non erano state sinora recuperate, l’intervento cerca di definire una cronologia più precisa circa le modalità e le tempistiche dell’avvio della formazione al disegno del pittore riconsiderando le fonti e i documenti disponibili. Il ritrovamento di un inedito deposito editoriale presso l’Archivio Centrale dello Stato ha permesso di documentare per la prima volta il rapporto lavorativo di Boccioni con l’editore romano Cesare Racah, fissando un termine cronologico certo per la serie dei dodici cartoni Ciociari al 1905, e di definire in maniera più precisa il tipo di opere realizzate dal pittore per il commerciante. Il reperimento di esemplari non noti di stampe, la verifica sulla tecnica di alcune opere e il ritrovamento dell’inedita serie postale a tematica ciociara, concorre all’ampliamento sia del catalogo che della conoscenza della pratica dell’artista che era, con ogni evidenza, legata alla realizzazione di modelli per stampe litografiche in un circuito europeo tanto per la diffusione degli esemplari che per le scelte di gusto e i modelli utilizzati.

«Poi a scuola di pupazzetto»: new evidence of Boccioni’s work as an illustrator in Rome (1899–1906)

This paper presents some new information about Boccioni’s illustration work in Rome. For one his maestro, Stolz, has been identified. The latter’s name and physical appearance were unknown up till now. The research aims to better date when and how the painter started in the world of illustration. Any available fonts and documents were looked over again. A previously unpublished deposit of editorials was found in the Archivio Centrale dello Stato. For the first time it was possible to document the work relationship between Boccioni and the Roman editor Cesare Racah. This dated with certainty a series of twelve Ciociara cartoons to 1905. It also unveiled in greater detail the type of work that the illustrator provided for the art retailer. The discovery of the unpublished Ciociara postal series along with previously unknown prints means that the number of known works in the artist’s catalogue has grown. This, along with an analysis of the technique he used to produce some pieces, has better revealed how the artist worked. Here it would appear to have been associated with the elaboration of plates for lithographic prints on the European circuit, given the examples at hand and the choice of style and subject matter.