Maria Barbara Guerrieri Borsoi: Nuovi dati biografici su Carlo Lambardi e la sua cappella in Santa Maria in Via

    

Il successo professionale ottenuto permise a Carlo Lambardi di realizzare una lussuosa cappella nella chiesa di Santa Maria in Via a Roma, situata in un’area della città ove aveva costruito anche una signorile dimora non più esistente.
Questo studio ha chiarito le modalità di concessione, ma soprattutto quali artisti vi operarono, aggiungendo nuove informazioni e correggendone altre, sulla base di inediti riscontri documentari. Gli stucchi furono eseguiti da Giovanni Battista Serodine, allievo di Ambrogio Buonvicino, mentre la pala d’altare fu realizzata nel 1614 da Cristoforo Greppi, smentendo l’affermazione di Giovanni Baglione che la assegnava a Cristofano Casolano. In una delle pareti laterali intervenne invece Francesco Lambardi, che è stato possibile identificare come figlio naturale dell’architetto, con il quale ebbe rapporti molto conflittuali.
La correzione dell’attribuzione relativa al dipinto principale, raffigurante la Trinità e santi, ha indotto l’autrice a cercare di delineare più esattamente l’attività di Greppi e il contesto familiare in cui operò, in rapporto con il padre Giovanni stuccatore, originario di Caslano, ed il suocero Giovan Battista Ricci pittore, ma soprattutto a chiedersi se egli può coincidere con il Casolano citato da Baglione, ipotesi che non è dimostrabile ma appare fortemente probabile.


New biographical details about Carlo Lambardi and his chapel in Santa Maria in Via

Carlo Lambardi’s success in business meant that he could afford to invest in an opulent chapel in the church of Santa Maria in Via in Roma. He’d already built himself a palatial townhouse, no longer standing, just around the corner.
This paper clarifies how the chapel was given out to tender, and, most of all, which artists worked on it. Comparing unpublished documents, it adds new, and corrects past, information. The stucco work was by Giovanni Battista Serodine, an apprentice of Ambrogio Buonvicino. Though Giovanni Baglione attributed the altarpiece to Cristofano Casolano, it was in fact produced by Cristoforo Greppi in 1614. Francesco Lambardi worked on one of the side walls. He was the biological son of the architect, with whom he had a very conflictual relationship.
The change of attribution of the principal painting, depicting the
Trinity and Saints, encouraged the writer to look more carefully into Greppi’s activity. Within his family his father was a stucco artist, originally from Caslano, and his brother–in–law a painter. Could Cristoforo Greppi, with his Caslano roots, be that same Cristofano Casolano that Baglione mentions? It’s a hypothesis impossible to prove but apparently very probable.