Riccardo Salvatori: Il Soprintendente Armando Ottaviano Quintavalle e l’accentramento di opere d’arte nel Castello di Torrechiara durante la seconda guerra mondiale. Documenti e fonti dall’Archivio della Soprintendenza di Parma e Piacenza

    

Attraverso lo studio dei documenti conservati presso l’Archivio storico della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza, inerenti l’attività svolta dal soprintendente Armando Ottaviano Quintavalle durante il secondo conflitto mondiale, è stato possibile ricostruire — da lettere, comunicati ufficiali e una relazione finale scritta dallo stesso — i rapporti intercorsi con la Direzione Generale delle Arti del Ministero dell’Educazione Nazionale. Invitato alla vigilia della guerra dal ministro Giuseppe Bottai, come i suoi omologhi delle altre province, alla messa in sicurezza delle opere d’arte dagli eventuali danni derivanti da possibili bombardamenti aerei o da trafugamenti, Quintavalle si ritroverà a dover far fronte a problemi di natura tecnica ed etica. Restio alla consegna di parte del patrimonio da lui ricoverato nel Castello di Torrechiara alle autorità repubblichine e tedesche adotterà, dal 1943 in poi, astuti stratagemmi e una fine diplomazia, riuscendo a evitare la dispersione delle opere piacentine e parmensi.

The Superintendent Armando Ottaviano Quintavalle and his rescue of works of art in Torrechiara Castle during the Second World War. Documents and fonts from the Soprintendenza di Parma e Piacenza archives


This paper concerns the activity of Armando Ottaviano Quintavalle. He was the then Superintendent of the Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio for the provinces of Parma and Piacenza. Letters, official announcements and a report drawn up by the superintendent himself, stored in the Soprintendenza archives, piece together his relationship with the Directorate General for the Arts in the Ministry for National Education. On the eve of war the Minister Giuseppe Bottai asked Quintavalle, along with his colleagues in the other provinces, to make safe from possible bombardment or pillaging any works of art in his custody. The superintendent found himself faced with technical and ethical choices. He conserved the artistic heritage he had saved in Torrechiara Castle. Unwilling to hand it over to the Germans or the fascists of the Republic of Salò, from 1943 onwards he was to use cunning and fine diplomacy to avoid the works of art from Piacenza and Parma being dispersed.