Giovanni Carbonara: Un'interessante esperienza d’arte e d’architettura

    

La pubblicazione intitolata Umbracula e i Due Savi di Fausto Melotti è un’impresa inconsueta, ideata e promossa  dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano del Ministero per i  Beni e le Attività culturali e del Turismo. Si tratta, infatti, di un’esperienza insieme architettonica, artistica e comunicativa realizzata in occasione della XXI Esposizione della Triennale di Milano che si è tenuta nella primavera–estate del 2016.
Il tema di fondo dell’evento  è il ragionamento  sulla naturale trasformazione del mondo fisico e, in primis, della stessa architettura.  L’argomento è perseguito  con la creazione del padiglione Umbracula, una magnifica ‘pergola’ metallica  che richiama i quattrocenteschi motivi vegetali rappresentati nella Sala delle Asse del Castello Sforzesco progettata dall’architetto Attilio Stocchi con la collaborazione e supervisione della soprintendente architetto Antonella Ranaldi. All’interno del padiglione dialogano tra loro i due Savi di Melotti, accompagnati da dieci pilastri metallici, tutti di forma diversa, sculture architettoniche anch’essi.
La realizzazione di questo  singolare «luogo delle idee», si presenta come esperienza estetica e sensoriale, ma anche sperimentazione del rapporto che si può creare  fra una impegnativa preesistenza architettonica (il Palazzo  della Triennale, opera di Giovanni Muzio risalente al 1933), un parco storico con la sua vegetazione (quello del Sempione già parte del viridario di Ludovico il Moro) e moderne addizioni architettoniche, esaltate dalla presenza di qualificate opere d’arte.

 

An interesting experience of art and architecture

The article examines an unusual undertaking conceived and promoted by the Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano of the Ministero per i Beni e le Attività culturali e del Turismo.
Umbracula and i Due Savi di Fausto Melotti is an architectural, artistic and communicative experiment, it was realized on the occasion of the XXI Milan Triennale exhibition held in Spring/Summer 2016.
The basic theme of the event was the analysis of the natural metamorphosis of the physical world and, primarily, of architecture. The topic was explored through the creation of the
Umbracula pavilion, a magnificent metallic ‘arbor’ recalling fifteenth–century vegetal motifs painted in the Sala delle Asse in the Castello Sforzesco, which was designed by the architect Attilio Stocchi with the collaboration and supervision of the Superintendency architect Antonella Ranaldi. Within the pavilion Melotti’s Due Savi interact in the presence of ten differently shaped metal piers, each an architectural sculpture.
The production of this singular “site of ideas” presents itself as an aesthetic and sensorial experience, but also as an experimentation with the relationship that arises between a pre–extant and challenging structure (i.e., the Palazzo della Triennale, a work by Giovanni Muzio dating to 1933), a historical park with its trees and greenery (the Parco Sempione, formerly part of Ludovico il Moro’s viridarium), and modern architectural additions enhanced by the presence of qualified works of art.