Paolo Coen: Giovanni Battista Piranesi commissario mancato alle Antichità e Belle Arti. Angolo ricomposto di un mosaico romano del XVIII secolo (Estratto dal fascicolo 27)

    

Alla morte di Ridolfino Venuti, avvenuta nel 1765, Giovanni Battista Piranesi concorse alla nomina a Commissario alle Antichità e Belle Arti di Roma, per venire tuttavia sconfitto da Johann Joachim Winckelmann. Partendo da questo episodio obiettivamente poco noto, l'articolo esamina a raggiera i possibili motivi che spinsero Piranesi ad auto-proporsi con forza in tale funzione, al punto da muovere a proprio favore un intero partito di artisti. Tali motivi avevano a che fare con il suo profilo complesso e sfaccettato di artista, archeologo, scrittore e polemista, fino alla sua nota attività di restauratore e mercante d'arte.

Giovanni Battista Piranesi Commissario alle Antichità e Belle Arti manqué:
a reconstructed corner of an eighteenth–century Roman mosaic

At Ridolfino Venuti’s death in 1765, Giovanni Battista Piranesi competed for nomination as Commissario alle Antichità e Belle Arti di Roma (Commissary to the Antiquities and Fine Arts of Rome) but was defeated by Johann Joachim Winckelmann. Departing from this objectively little known episode, the article radially examines the potential motivations for Piranesi’s vigorous pursuit of the nomination to such a position, to the point of even inciting a whole faction of artists in his support. These motives had to do with his complex and multi–faceted profile as an artist, archaeologist, writer and polemicist, as well as to his known activity as an art conservator and dealer.