Serafina Giannetti: La dispersione delle sculture della collezione d’Este e Vincenzo Pacetti (Estratto dal fascicolo 26)

    

A partire dalla seconda metà del Settecento per volere dei duchi estensi una serie di importanti acquisti determinarono la quasi totale dispersione della ricca collezione di opere antiche che il cardinale Ippolito II d’Este aveva raccolto nella sua villa di Tivoli nella seconda metà del XVI secolo.
L’analisi della documentazione archivistica e grafica sulla Villa d’Este, in comparazione con le conoscenze in nostro possesso sull’attività di Vincenzo Pacetti, uno dei protagonisti del mercato antiquario nella Roma del Settecento, ha permesso di individuare alcune sculture originariamente pertinenti alla collezione del cardinale, oltre a fornire interessanti spunti circa il commercio di antichità, le pratiche di conservazione e di restauro e in generale la maniera di rivivere l’antichità nel corso del XVIII secolo.

The dispersion of the sculptures from the Este collection and Vincenzo Pacetti

Starting in the second half of the eighteenth century, at the behest of the Este dukes a series of important acquisitions resulted in the almost total dispersion of the rich collection of antiquities amassed by cardinal Ippolito II d’Este in his villa in Tivoli during the second half of the sixteenth century.
The analysis of the archival and visual documentation regarding the Villa d’Este, in comparison with what is known to us of the activity of Vincenzo Pacetti, one of the protagonists of the antiquarian market in eighteenth century Rome, has enabled the identification of several sculptures originally pertinent to the cardinal’s collection. The study also yields interesting insights into the commerce in antiquities, conservation and restoration practices, and in general, the way antiquity was revived over the course of the eighteenth century.