Ragioni di una Giornata di Studio dedicata al Giardino Zoologico di Roma di Massimo de Vico Fallani

    

In questo numero doppio del Bollettino d’Arte si pubblicano alcuni contributi relativi a tematiche emerse nel corso della Giornata di Studio sulla storia e la conservazione del Giardino Zoologico di Roma, tenutasi il 16 aprile 2012 nella Sala Conferenze del Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo, grazie alla cortese disponibilità della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, in particolare del Soprintendente dottoressa Mariarosaria Barbera, e della dottoressa Rita Paris Direttore del Museo. La dottoressa Lucilla de Lachenal, Coordinatore Scientifico della Rivista, e chi scrive sono stati i promotori dell’iniziativa, la cui attuazione si deve ai collaboratori della Redazione che vi si sono dedicati con professionalità e interesse.1)
L’occasione per organizzare questa iniziativa è stata offerta dalla coincidenza di due ricorrenze celebrative, l’una per i 150 anni dell’Unità d’Italia e l’altra per i 100 anni dalla fondazione del Giardino Zoologico di Roma.
L’idea di testimoniare quest’ultimo evento è stata particolarmente sentita, perché l’avvenimento è trascorso senza l’attenzione che avrebbe meritato sia da parte delle autorità cittadine, sia dai giornali o dalle stesse associazioni culturali che si occupano del patrimonio artistico italiano e romano. Va menzionato, come eccezione, il libro La giungla di Villa Borghese di Spartaco Gippoliti, pubblicato nel 2010, con il contributo della Fondazione Bioparco che attualmente gestisce lo zoo romano. Prima di quest’opera, nei tempi recenti, si era parlato dell’istituzione soltanto nel 1984 con La nostra Arca di Noè: storia e prospettive dello Zoo di Roma, opera collettiva a cura del Comune di Roma e, nel 1985, in Raffaele de Vico e i Giardini di Roma, volume di chi scrive, ma senza che tali studi portassero ad un approfondimento del tema specifico della conservazione.
Le intenzioni dei promotori e degli organizzatori, infatti, erano quelle di trattare la realtà storico–artistica del Giardino Zoologico in relazione al contesto odierno.
La Giornata è stata articolata per temi in due segmenti: i relatori della mattina hanno proposto relazioni costruite filologicamente sulla storia e l’arte, con riferimenti non solo alle trasformazioni che, nell’ambito culturale europeo, hanno visto nascere il Giardino Zoologico nel 1911 e poi ampliare a partire dal 1931, ma anche allo stato attuale, con la produzione di materiale scientifico in parte nuovo e fecondo; i partecipanti alla tavola rotonda, nel pomeriggio, hanno trattato la realtà storico–artistica dello zoo in relazione agli attuali problemi di gestione e al suo futuro.
In chiusura della Giornata alcuni tra i relatori hanno formulato e proposto ai partecipanti un’espressione di voti, che è stata approvata all’unanimità:
– stabilire contatti di tipo scientifico con altre realtà europee dotate di caratteristiche storiche e architettoniche assimilabili;
– attivare una ricerca per approfondire i rapporti storici tra il Giardino Zoologico di Roma e quelli di Londra, Berlino, Anversa, Monaco, Lipsia, Amburgo, Vienna (Schönbrunn) e Parigi (Bois de Vincennes);
– programmare il restauro conservativo delle strutture degradate (per esempio, Uccelliere, Casa degli elefanti, vecchia Casa dei pachidermi);
– promuovere la conoscenza del progetto botanico–geografico originale redatto da Giuseppe Roda per il Giardino Zoologico di Roma.
Lo sviluppo delle varie argomentazioni trattate si potranno trovare negli scritti che seguono, che forniscono risposte interessanti ed attuali in merito alla storia, all’arte e alla conservazione di questo importante monumento romano e nazionale.
In relazione a queste premesse, la Giornata di Studio sul Giardino Zoologico di Roma può essere considerata un evento straordinario, che si auspica possa stimolare l’avvio di un processo migliorativo di questa importante istituzione scientifica, artistica e storica romana.



1) Inoltre, per la pubblicazione dei contributi, ringrazio in particolare: Camilla Capitani per aver creduto e concretizzato l’iniziativa; Luisa Tursi per la professionalità e accuratezza con le quali ha visionato e corretto tutto il materiale pubblicato e sistemato, in maniera ragionata, la bibliografia finale; Loredana Francescone per aver reso possibile, nella sua interezza e complessità, la realizzazione dell’apparato grafico e fotografico dei vari contributi e valorizzato al meglio il contenuto informativo delle immagini. È in programma, con la consulenza di Massimo de Vico, l’elaborazione di una planimetria che sintetizzerà i risultati ottenuti dalla sovrapposizione delle piante storiche del Giardino Zoologico romano.